Silvia Patrizio, Ipazia

Ora che non ho più corpo
che si è spezzata l’ellittica
degli attimi e la mente
non traccia più
la sua regola impazzita
ora che la resa è un’astrazione
non meno del tuo nome
o delle mani che mi infliggo ora
che l’eterno è un transito d’ali
e non chiede rifugio
il giudizio invisibile dei morti
io vi assolvo ora e ancora e ancora
e ancora…
Potessi scovare la formula
che semplifica il cielo
e ritornare a quell’atomo di te
prima dell’apparizione del dono,
prima del possesso
potessi ripartire dio
tra le menzogne degli uomini
non avrebbe prezzo
ogni singolo pezzo di me.
Non sono fatta per questo,
non sono fatta per chi resta
sulla superficie del danno.
Così attendo ancora e ancora e ancora
che quest’eco ricomponga
la mia vita:
una via lattea di ciottoli e polvere.

(Da Smentire il bianco, Arcipelago Itaca 2023)

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