Domenica Mauri, Il territorio va segnato

Il territorio va segnato.
I confini innanzitutto i limiti
invalicabili.
La proprietà dev’essere connotata con
tracce indelebili odori meglio se
persistenti.
Parti di sé pezzi
da produrre elargire
diffondere generosamente.
Il proprio corpo a delimitare
sorvegliare lo spazio prescelto.
Impedire che altri lo possano occupare
se ne possano appropriare.
O soltanto vogliano percorrerlo.
O immaginino o abbiano semplicemente
intenzione di farlo.
Si farà ricorso agli sguardi
– occhi di fuoco o gelidi –
a suoni rauchi grida scomposte.
E poi ali piume che fremono.
Si sollevano. Si agitano.
Mimano minacce.
Per dissuadere convincere indurre a.
Se necessario imporre.
Se non bastasse costringere.

 

(Da Pensile, Nino Aragno Editore 2017)