La rinascita che attendo
è il lungomare,
l’andare cercando conchiglie,
la stella nera che mi tieni sui palmi
e camminarti a lungo,
sul pontile.
Manchi come se all’anima
che ti sceglie l’anima
oscurassero l’oriente,
e tutta la vita e tutta la morte
si porta dentro.
Io ti riconosco sempre
attorno ai compleanni:
è un’agnizione forte
della bocca sulle linee della mano,
o se ritorna un rigurgito dai gusci,
il desiderio smisurato
nell’atto sacro di tenerti
l’amore a lungo,
strapparti una poesia concava
e quel gemito.
(Da A piene mani, La Vita Felice 2016)