Vorrei trattenerli per intero, ora, i ponti
interminabili di agosto, le sagome indistinte
di urla fuori dalle scuole, gli archi
spalancati sulle piazze, il riposo dei cortili
per lui che mai del tempo ha fatto scorta
e quello speso dietro a un farsi e disfarsi
di giorni chiamarlo per nome, ritrovare
nel suo farmi battaglia d’allora
lo spiraglio oltre il silenzio di adesso.
(Da La città che ti abita, Empirìa 2017)