(..Rischiarato dalla luce di ambra della sera
il pallore del suo viso aveva riflessi azzurri…)
Nelle immense regioni insopportabili
quei patologici processi
di maestà cruda,
– e tra il deliquio e il sonno-
portavano con sè
una dissuasione segreta,
una austerità insolita:
erano un messaggio algido
di ghiacciate cime,
di un grigio di alabastro…
Vedendo il bianco perlaceo
della colonna vertebrale
– al di sotto della pelle-
lei si sentiva scabra
straordinariamente netta:
a seppellire i dolci corpi
sarebbero stati la sabbia
le foglie secche
– le tempeste di neve,
tutti quegli azzurri fuochi…
(Inedito)