Le parole sono solo dei derivati. Un vento
come questo sogno di un vento
teso sulla seta che ci sovrasta: dici questo
e ancora muori, ancora dirai
sono prigioniero. Ecco
quello che i miei occhi vedono
nel lento salire delle messe
festive: come rende il giorno del Signore
la luce del sole sulle scale di marmo,
nel chiaro del tempio, non i volti.
La profezia racconta di un seme sospeso
nel buio dell’aria. Le notti tutte
dentro l’aria, il passo del lupo,
il resto di cui ci facciamo garanti
e ancora l’aria dentro le parole e le parole
che nascono dagli occhi – il compimento
del senso.
Prima questa condanna: vedere
senza mai germogliare. Come quando
ogni città consuma se stessa
in cerca di eroi e pensi bello dire
che l’occidente è libertà, e la libertà
corrisponde al desiderio.
(Da Il grande innocente, Nino Aragno Editore 2017)