Giorgio Manganelli, Sottili noi siamo

Sottili noi siamo
come i fori nelle tue mani; esclude
l’assenza d’aria
lo spazio senz’angeli, da te
la nostra esilità innocente: deserta
vertigine dell’aria
vanamente aperta.
Sottili come i fori
nelle tue mani uccise
la nostra eternità non ci consuma.

(Da Un uomo pieno di morte, Graphe.it Edizioni 2022)

Giorgio Manganelli, Di meteorologia noi non sappiamo niente

Di meteorologia
noi non sappiamo niente,
assolutamente:
ignoriamo il tempo delle semine,
e quando s’accoppiano
i maschi con femmine
in guisa che accompagni
la volontà delle stagioni:
ignoriamo i segni
per cui si scelgono le terre,
che riesca fecondo e certo
il gesto della semina.
Per cui noi si vive a caso
per lo più disgraziatamente –
ma senza malizia delle cose.
L’errore fu nascere sotto lo Scorpione,
o in opposizione di pianeti infausti:
o forse l’errore fu nascere, nient’altro.

Ci insegnarono qualcosa:
che il sale rovesciato porta male,
che di venere e di marte
non si sposa e non si parte;
ma per cinque giorni
non ci assistettero dogmi né proverbi.
Sempre ci sgomentò al sopraggiungere
il tuono d’una nascita,
e giunse a noi imprevedibile la morte.

Cercheremo, un giorno, il mago, il guaritore,
la donnetta che legge nelle carte?
Ci verrà meno
la disperazione onesta?

(Da Poesie, Crocetti Editore 2006)