Laura Puglia, Sul mare disabitato

Sul mare disabitato la treccia
serrata della cariatide
persiste nel suo leggero
gioco d’aria. Donna nata
per il peso del tempio
del cielo e dell’orizzonte
col segno della sottomissione
ben visibile là dove la voce
nasce e si spegne
a fatica hai alzato lo sguardo
oltre la mano dello scultore
che feriva la tua gola
per crearti e torturarti
con lima e scalpello.
Donna immobile
dal peplo composto
e gli occhi abbassati
tu continui
a raccontare nel tempo
la tua storia di silenzio rappreso.

 

(Da Il Labirinto, Diabasis Edizioni 2017)

Laura Puglia, Torniamo nella linfa

Torniamo nella linfa
della fredda madre
ci curiamo con le pietre.
Ci hanno detto che siamo seme
di rubino nervo di diaspro sanguigno
che siamo acqua che si sporca
che accumuliamo disordine
senza la pietra di luna
l’agata l’avventurina.
Chiediamo al minerale
almeno il colore
l’appartenenza alla sostanza pura.
E ci diverte
l’essere tutt’uno con le cose prime.

 

(Da Il Labirinto, Diabasis Edizioni 2017)