Sul mare disabitato la treccia
serrata della cariatide
persiste nel suo leggero
gioco d’aria. Donna nata
per il peso del tempio
del cielo e dell’orizzonte
col segno della sottomissione
ben visibile là dove la voce
nasce e si spegne
a fatica hai alzato lo sguardo
oltre la mano dello scultore
che feriva la tua gola
per crearti e torturarti
con lima e scalpello.
Donna immobile
dal peplo composto
e gli occhi abbassati
tu continui
a raccontare nel tempo
la tua storia di silenzio rappreso.
(Da Il Labirinto, Diabasis Edizioni 2017)