come i pensieri si sono fatti bianchi
che sfiato mattinale attorno al cuore
periti i figli, in mare – alto – le figlie
i letti vuoti spente le vigilie
(Da Elena, Ecuba e le altre, Arcipelago Itaca 2019)
come i pensieri si sono fatti bianchi
che sfiato mattinale attorno al cuore
periti i figli, in mare – alto – le figlie
i letti vuoti spente le vigilie
(Da Elena, Ecuba e le altre, Arcipelago Itaca 2019)
a nuoto nel vuoto (e sulfureo atterraggio)
I.
poi finalmente tutto è vanitas, vacuum – elogio della rarefazione –
salubre cerimonia degli addii
dal saturo di pensieri valigie materia del mondo
inavvertito ai terrestri si rarefa l’universo
come una torta troppo lievitata, le molecole si sfuggono
si slargano esponenziali, si fa spazio al respiro nel vuoto
irriducibile che spartisce gli elettroni, si dissolve il legame chimico
che affattura gli elementi, i quanti e quant’altro
si spargono liberati, in ogni verso
(Inedito)
Ti ho tenuto la mano stretta
ti ho passato la bocca sulla faccia
come i cani col gelato del padrone.
Ti ho scattato una foto quella sera.
Sorridi piano, ti copri la bocca
con la mano bianca
come quando
con la mano prossima venivi alle labbra belle.
(Da Abbiamo visto un film, Finalista Premio Letterario Beppe Salvia 2018, autoproduzione 2018)
qui potremmo fare una festa
disfarci dei vestiti
ordinare la ritirata
guardarci negli occhi e sentire
il ventre riprodursi
ci righiamo distratti le dita
abbiniamo i passi alla fatica
del vino che mi versi ho
scoperto il segreto:
se mi accarezzi su un solo lato
il resto rimarrà intatto
(Inedito)
Contemplo
la scelta che mi compie.
Piuttosto meglio
collezionare volti e
darsi alle probabilità con scuse pronte
come se la vita fuori porta
mi desse un’accoglienza indotta
dal rifiuto. La scelta si fa desiderio
evitarla è un gesto ingenuo
omologato
mi faccio forte nella distrazione
di vedere tutto ciò che non è mio
ma che rivendico.
Così ho girato il Mondo e
lui non mi ha mai visto.
(Inedito)
Occhio sigillato
la cruna è residuo.
Un tempo ho acceso fulmini nelle braccia
ho spostato l’anima
e ho fatto le rivoluzioni.
Avevo l’odore delle sigarette addosso
e tiravo l’inguine e il lago salato.
Ora che il cuore è invecchiato
e le labbra sono più sottili
tenetevi pure il mondo.
Io non fumo più.
(Da Il mondo s’è fatto male, CSA Editrice 2019)
A un certo punto mi è venuta voglia
con questa pioggia che addestra al buonumore
come quel sogno che dentro ci stava lo specchio
con dentro me e lo specchio
e me che chiedeva allo specchio
Ma la poesia non è perfettamente inutile?
Con queste file sparite dal bordo degli incroci
una a una come la mole sguincia della Torre
storpiata dal grigio
mi è venuta voglia
scalando la marcia, pian piano
la curva
di chiamarla al telefono
per dirle quella cosa importantissima
che ora non ricordo, che ora la chiamo
ora la chiamo
quella cosa importantissima che è
sentirla rispondere
e sapere che sa.
(Da Verdemare – cronologia inversa di un andare, La Vita Felice 2018)
Siamo qui a controfirmare
senza manco un avvocato
‘sto contratto sovrumano
di carezze inesaurite
Di sicuro incapperemo
nelle clausole sbagliate
in cavilli e incomprensioni
“Basta, insistere non serve!”
Ma l’istinto di cercarci
ci riporta sul tracciato
di due mani inanellate
che ci guidano sul foglio
Ritirarsi non conviene
se la penna scrive bene
ecco l’atto notarile
della nostra indivisione
Ci garantirà dal buio
nel cammino accomunato
sui sentieri a ghirigoro
che per legge adotteremo
Sì, l’amore serve a tanto
ti proietta nella luce
di una libertà sovrana
che si adotta senza scampo
Poi scadrà la garanzia
Furto e incendio assicurati
Ma ora noi non ci pensiamo
Tanti, troppi già lo fanno
Io ho firmato: fai altrettanto?
(Inedito)
Tutto ciò che aveva vissuto
le si era coagulato negli occhi.
Divenuto cristallo
premeva contro la retina in silenzio
come quando ad Haiti
le bambole trattengono il respiro
prima che le penetrino gli spilli.
(Da Costellazioni Distoniche, Alla Chiara Fonte Editore 2019)
L’Inverno è un fatto privato
il tuo camino rimette in gioco
quelle braci tra le costole
e la carne brucia di piacere,
mentre fuori è giorno di pioggia
e lo smalto rosso fuoco sulle dita
illumina i tuoi piedi di donna,
termometro del mio vivere
e calpestìo del mio desiderio,
in un viale freddo e bagnato
che porta sempre a te.
(Da Urban love makes urban poem, Cicorivolta Edizioni 2016)