L’asimmetria è nascosta da una veste
così aderente che non trattiene acqua
e mani. Una stringe, l’altra prova
a far lo stesso ma non ci riesce.
Puoi anche fantasticare, immaginarti
porti lontani dove velieri
brumosi attraccano senz’ancora,
e i marinai vuoti di donne e carne
già intravedono la taverna a picco
sugli scogli scolpiti dai marosi.
Però di fronte vedi tua sorella
non del tutto gemella, con i seni
dalla forma arcobaleno e le mani
che stringono nodosi scorpioni
senza sentire dolore. E tu, figlia
di omozigosi imperfette, conclusa
in un cerchio slabbrato come i tuoi
fianchi, cosa sai fare? Guardi odiosa
quella vena che lega le ineguali
vostre braccia, sai che uccidere l’una
è morire per l’altra, e accasciata
nel box doccia intasato da capelli
fibrosi come setole di mosca
lasci che l’acqua si sporchi di ispidi
peli pubici simili a dita
storte di feti mai concepiti.
(da Separazione dei Gemelli, 2014)