Matteo Zattoni, Come ti muovi fai danni incalcolabili…

Come ti muovi fai danni incalcolabili
come certi uragani, li provochi
soltanto con il tuo muoverti
e lasci agli altri, inermi, l’onere
di calcolarli di ricomporsi
da soli, i tetti delle case scoperchiate
di riassestare le strade, riaprire
ai ragazzi le scuole
perché si possa tornare tutti a una vita
normale, com’era prima
senza neanche sapere più quale sia
quella vita
e se valga la pena di viverla.

(Da Il nemico, Ponte Vecchio 2003)

Matteo Zattoni, E ora è tutto qui

E ora è tutto qui.
Lo scarico della caldaia
attraversa e taglia in longitudine
la sua stanza, la sua
solitudine improvvisa. Forse
da giorni non c’è
la lampadina o non funziona,
dalle travi del soffitto pendono
con un filo smilzo di ferro
le tue due radio, quella moderna e l’altra
di allora, una sveglia, la pila
elettrica, vecchi giornali misti a strati
di polvere e ragni.

Tutti amici a me estranei.

 

(Da Promesse vegetali, L’Arca Felice, 2010)