Sonia Caporossi, la disartrofonia

la disartrofonia insorge a causa di un attacco diretto dei motoneuroni nel tronco cerebrale | per gli effetti spastici sui centri bulbari | oppure a causa di insufficienza respiratoria | comporta disturbi della fonazione | dell’articolazione e della respirazione fonica | non c’è terapia | quando la capacità di comunicare diventa insufficiente | si ha a disposizione un computer | man mano che la funzionalità della mano progressivamente regredisce | si può premere un pulsante | o si utilizza il movimento degli occhi | le soluzioni comunicative sono l’alfabeto morse | la sintesi vocale | la videoscrittura | il disegno elettronico | la musica | la disartrofonia può essere così in parte compensata | ma non per sempre

(inedito)

Jonathan Alexander España Eraso, Noche desierta

Noche desierta.
El cuello del cordero
aguarda el puñal.

*

Notte deserta.
Il collo dell’agnello
Attende il pugnale.

(Da Paisajes de luz, El Taller Blanco Ediciones / Editorial Avatares 2021; traduzione di Sonia Caporossi)

Sonia Caporossi, A Maria Laura

Avvolta mentre dormi nel sudario del mio abbraccio
Sei la pelle che non sfioro
La bocca che non bacio
La testa che non tocco
(se il mio sfiorarti solo ti facesse trasalire…)
ma nella compulsione inaspettata
che indulge alle carezze sulle spalle
la tua pelle impalpabile di miele
mi abbarbica all’attesa del risveglio:
e quando tu spalanchi figurale
nell’oro senza prezzo dei tuoi occhi
la voglia di baciarmi con il sale
che brilla lungo i bordi delle labbra
sei la resurrezione di ogni senso
che subito nel corpo incalza e preme
sei la Sandgirl che getta via la sabbia
e si licenzia dal suo pio mestiere:
conduci nell’onirico il mio giorno
sei la diuturna estasi del sogno.

(inedito)

Poesia Ultracontemporanea riprende le pubblicazioni…

Riprendo in mano il progetto. Una poesia al giorno, o quasi. Nessuna foto, nessuna bio dell’autore, niente fanfare, nessun facile indugio alla piaggeria o all’ego del poeta di turno (tantomeno del critico che, a parte scegliere i testi, non interviene, non s’azzarda, per una volta non dice un bel nulla, si riduce a blogger, punto e basta). Il testo nudo, offerto in lettura. Non limitato al gusto personale (fosse solo questione di gusti, questo spazio virtuale, che non è un blog personale, non esisterebbe), ma come panoramica, ampia per quanto lo scandaglio concede, di ciò che c’è in giro, edito e inedito, a livello di poesia, oggi. Perché? Mi occupo di poesia, mi piace leggerla, studiarla, scriverne sulle riviste e sui libri e, quando posso, offrirla in lettura ad altri con mezzi e modi meno impegnativi.

Inviate testi. Restate sintonizzati.

Sonia Caporossi

Sonia Caporossi, Sono il figlio senza madre

sono il figlio senza madre, la testa senza volto
lanciata come un pacco oltre il vuoto siderale
l’ammanco di speranze, l’invito inascoltato
a ritardare l’attimo della separazione
il taglio dell’addome, lo squarcio all’ombelico
le viscere disiectae di questa esposizione
io sono il puer proiectus, un essere-gettato
la persistenza abulica di un segno marginale
tracciato sulla pelle in lingue sconosciute
parlate oltre la rete che portò via mia madre
io sono il figlio orfano, il nulla ingenerato
il pianto neonatale di un mostro inconsolabile
che esala svaporando nel fuoco dell’estate
per non turbare intorno il mondo in divenire
come alito di fiato sospeso nella sabbia
come ombra di una fiamma infiochita dall’errore

(Inedito)

Simon Le Bon, The Chauffeur

The Chauffeur

Out on the tar plains
The glides are moving
All looking for a new place to drive
You sit beside me
So newly charming
Sweating dew drops glisten fresh in your side
And the sun drips down bedding heavy behind
The front of your dress all shadowy lined
And the droning engine throbs in time with your beating heart


Way down the lane away
Living for another day
The aphids swarm up in the drifting haze
Swim seagull in the sky
Towards that hollow western Isle
My envied lady holds you fast in her gaze
And the sun drips down bedding heavy behind
The front of your dress all shadowy lined
And the droning engine throbs in time with your beating heart

Sing blue silver
And watching lovers part, I feel you smiling
What glass splinters lie so deep in your mind
To tear out from your eyes, with a thought to stiffen brooding lies
And I’ll only watch you leave me further behind
And the sun drips down bedding heavy behind
The front of your dress, all shadowy lined
And the droning engine throbs in time
With your beating heart
And the sun drips down bedding heavy behind
The front of your dress, all shadowy lined
And the droning engine throbs in time
With your beating heart
Sing blue silver
Sing, sing, blue silver


*
L’autista

Là fuori su distese d’asfalto
automobili scorrono
cercando nuove destinazioni
tu mi siedi accanto
sempre più affascinante
il tuo sudore, gocce di rugiada che barbagliano fresche sul tuo profilo
il sole scivola dietro spesse lenzuola
il davanti del tuo vestito è foderato d’ombra
e il ronzio del motore batte al ritmo del tuo cuore

laggiù lungo il viale
vivendo ancora un giorno
gli insetti sciamano nella foschia ondeggiante
Il gabbiano si libra in volo
verso quella vuota isola occidentale
la mia invidiata signora tiene lo sguardo fisso su di te
il sole scivola dietro spesse lenzuola
il davanti del tuo vestito è foderato d’ombra
e il ronzio del motore batte al ritmo del tuo cuore

Canta, argento blu
E mentre osservi gli amanti dividersi, percepisco il tuo sorriso
Schegge di vetro giacciono così a fondo nella tua mente
da esserti strappate dagli occhi, con un pensiero che irrigidisca rimuginati inganni
E resterò a guardarti mentre continuerai a distanziarmi

il sole scivola dietro spesse lenzuola
il davanti del tuo vestito è foderato d’ombra
e il ronzio del motore batte al ritmo del tuo cuore

il sole scivola dietro spesse lenzuola
il davanti del tuo vestito è foderato d’ombra
e il ronzio del motore batte al ritmo del tuo cuore
Canta argento blu
Canta, canta, argento blu

(traduzione di Sonia Caporossi)

Sonia Caporossi, Privativi

(Da Taccuino dell’urlo, Marco Saya Edizioni 2020)

Sonia Caporossi, XV (Nell’assenza)

(Da Taccuino dell’urlo, Marco Saya Edizioni 2020)

Sonia Caporossi, Mi avevi detto

(Da Taccuino dell’urlo, Marco Saya Edizioni 2020)

Daniele Bellomi, thermal treasures

thermal treasures

in immersione, posto per definizione a zero, avrà luogo qualcosa
per tensioni, scosse, minime terminazioni. per arco e ritorno finisce
ad aprirsi un accesso marino: una massa viva e segnalante, minata,
una flottazione massiccia, i gesti di violenza, lo strangolamento,
il particolare consacrato in vicinanza al punto di osservazione
del natante – he has not confessed, he has made no statement,
charges of murder have been accepted against him – nell’atto
di riconoscimento della deriva. da polo a spigolo, da bordo a fuga
termica ne sente lo sbaglio, l’incremento, il pericolo, il corto
inevitabile (a latere di vita, ovviamente), la steccata, il sistema
di alimentazione del presente giunto a riva, in retromarcia
nella secca, nel difetto di energia che adesso può disperdere.

 

(Da La parola informe – esplorazioni e nuove scritture dell’ultracontemporaneità, Marco Saya Edizioni 2018)