Letizia Dimartino, C’è un principio di vuoto

C’è un principio di vuoto
nel passo che non riconosco
una fame di muscoli
la fine di ogni cosa.

Invece stendo il braccio
nel gesto sconosciuto
le dita remote

La luce che si perde sul retro
dei palazzi, i profili neri
lo specchio che taglia
nella lama d’acciaio.

Tutto io tolgo alle labbra
la saliva, il morso, il rosso
del belletto. Tutto.

“Niente io vorrei”. E lo dico
d’un fiato. Con tremore.

 

(Inedito)

Letizia Dimartino, Le voci d’ospedale

Le voci d’ospedale
sento il ritmo della cicala
nel grido della donna
oltre la cornetta
le nostre parole
il riso e la pena

stai immobile
leggi Pascal
con vertebre
che ci uniscono
il corpo
i giorni tuoi e miei

domenica di ottobre
città lontane, un sole
tiepido qui. Dimmi
se avremo altri giorni fermi.
Inghiotto una pillola
la tua sul comodino
e stiamo. Stiamo.

 

(Inedito)