Michele Bellanzini, C’è vita in ogni cosa

C’è vita in ogni cosa
mentre il silenzio prepara la neve

I netturbini raccolgono
nel nobile clangore

Mia madre dorme
davanti al televisore acceso
a mille metri dal mare

Nella notte verde
ultravioletta
le infermiere ronzano attente
i pazienti
sorridono di dolore

Tutto opera simultaneamente
in questo mondo

e come si può
non piangere
di ogni cosa
come si può
non respirare fino in fondo
ogni amore
ogni frammento del tempo,
mentre il silenzio
prepara la neve?

(Da Il modo in cui la luce, Kurumuny Edizioni 2017)

Michele Bellazzini, Cos’ t’hoi da dir

Cos’ t’hoi da dir

Cos’ t’hoi da dir?
D’i mivi gh’n’è pu d’morti che d’vivi
e me ho da far a muxinarm.
J’è passat l’temp
d’robar l’ua alla Gorpara!

Quel ch’j’è nut dop’
l’è la me vita.
L’è stata mej
ma n’m’ven d’dirla.

D’arcontar
gh’è sempr me bà
la me sorela
l’me miccin
l’mal
la fama
la risa da ragazza
la paura d’gnicò.

Che devo dirti

Che devo dirti? / Dei miei ce n’è più morti che vivi / e io faccio fatica a muovermi. / È passato il tempo / di rubare l’uva alla Volpaia!. // Quel ch’e’ venuto dopo / è la mia vita. / È stata meglio / ma non mi viene da dirla. // Da raccontare / c’è sempre mio papà / le mie sorelle / il mio asinello / il male / la fame / le risate da ragazze / la paura di tutto.

(Da Parole Sante / ùmide ampate t’aria, Kurumuny Edizioni 2017)