Roberto Marzano, Figlio di un distico

Sono figlio di un distico
d’infradiciate metafore
particella mutante
sinestesia persistente.

Coniugato all’incerto
di elegie basculanti
sillabeggio beffardo
scavando fosse comuni
zeppe di anafore e accenti
condizionali condanne
al verseggiare perenne
‘ché l’aggettivo straborda
sopra gerundi ammaestrati.

 

(Inedito)