Roberto Maggiani, Inclinazione sospetta

Un calore antico si leva dalla sabbia –
stretto nell’ombra dilato i polmoni.

Vive in me una lontananza –
forse ho una memoria iniziale
che resiste nei geni.
Millenni di vita risalgono dall’inconscio
nell’istinto che mi agita:
ho un’inclinazione sospetta alla caccia
come se fosse ora il tempo primitivo
che mi si addice.

 

(Da Angoli interni, Passigli Editori 2018)

Robert Frost, La strada non presa

Two roads diverged in a yellow wood,
And sorry I could not travel both
And be one traveler, long I stood
And looked down one as far as I could
To where it bent in the undergrowth;

Then took the other, as just as fair
And having perhaps the better claim,
Because it was grassy and wanted wear;
Though as for that, the passing there
Had worn them really about the same,

And both that morning equally lay
In leaves no step had trodden black
Oh, I kept the first for another day!
Yet knowing how way leads on to way,
I doubted if I should ever come back.

I shall be telling this with a sigh
Somewhere ages and ages hence:
two roads diverged in a wood, and I —
I took the one less traveled by,
And that has made all the difference.

*

Due strade a un bivio in un bosco ingiallito,
Peccato non percorrerle entrambe,
Ma un solo viaggiatore non può farlo,
Guardai dunque una di esse indeciso,
Finché non si nascose al mio sguardo;

E presi l’altra, era buona anch’essa,
Anzi forse con qualche ragione in più,
Perché era erbosa e quindi più verde,
Benché il passaggio suppergiù
Le avesse segnate ugualmente,

E ambedue quella mattina eran distese
Nelle foglie che nessun passo aveva marcato.
Oh, prenderò la prima un’altra volta!
Ma pur sapendo che strada porta a strada,
Non credevo che sarei mai ritornato.

Dirò questo con un lungo sospiro
Chissà dove e fra tanti anni a venire:
Due strade a un bivio in un bosco, ed io –
Presi quella meno frequentata,
E da ciò tutta la differenza è nata.

 

(The Road Not Taken, 1916; traduzione inedita di Paolo Statuti)

Donatella Bisutti, Lezione di bicicletta

La mia prima bicicletta a due ruote
tu mi tenevi il sellino
davanti al paesaggio d’estate
vuoto
finché perduta la pazienza
ricordo i tuoi
schiaffi sonori sulle guance
Così mi spingesti
verso l’infinito
ho imparato a pedalare per sfuggirti
muovendo i piedi ho trovato i pedali
non avevo altro modo per sottrarmi
trovando in qualche modo un equilibrio
ho affrontato la vita per paura.

 

(Da Rosa Alchemica, Crocetti editore 2011)

Valentino Zeichen, A domande mal poste uguali risposte

Pur vantando verosimile
ed onorevole servizio
la verità non sopporta che per troppe volte
le si rivolgano le stesse domande.
E replica da guanto che sfilandosi
lascia che il suo rovescio
venga scambiato per il dritto.
Dovento soddisfare
in maniera diversificata
gli interrogativi di molte generazioni.

 

(Da Poesie 1963-2014, Mondadori 2014)

Josef Koohestanian, Tu mi hai abbandonato

Tu mi hai abbandonato
perché potessi osservare il cedro
in fiore, per contemplare
il riso di un uomo, anche questa
è bellezza per i tuoi occhi grandi
che vivono.
Se il mio dolore fosse anche il tuo,
diventerei la frase che sa pronunciare
lo sbocciare impudico di quei rami.
Ma io ammutolisco e cerco l’oscurità
di un altro Dio, cerco un cedro che
non sappia fiorire.
Liberaci allora dal male e se non vuoi,
non ti accetterò come un amico disarmato.
Perché era creatore il mio dolore.
Perché tu l’hai creato perché mi incitasse
a comporre frasi dal buio.

 

(Da Getsemani, Transeuropa Edizioni 2019)

Fernando Della Posta, Istruzioni per il volo

Tenta per gioco il volo
quando sei coperto più del necessario,
perché non ti si chiede nulla
di straordinario, sei il piccolo che tenta il passo
nella scarpa dell’adulto.
Quando sarà il tempo, pronte le ali per l’armatura
che solca la notte e percorre il viaggio
non tentare d’inesperto il volo alto
ma quello di giusta opposizione al vento.
Lavora quindi prima sui tiranti e le giunture
sulle articolazioni, sulla cardatura del piumaggio
lavora sulla fusoliera al tornio
così che basti il lancio, armonico
rispettoso del dettato del mondo.

(Da Gli anelli di Saturno, Ensemble Edizioni 2018)

Silvia Molesini, Uno sente il cuore si spezza

Uno sente il cuore si spezza
ma resta intero
la vita spina sangue a ruscello
a mare
vanno via luci di stelle
in noi rimane
gambe e braccia spezzate
per davvero
ma un cuore spezzato, quello,
l’ hai inventato.

 

(Inedito)

Nanni Cagnone, Vegliare accanto ai solchi

Vegliare accanto ai solchi
ove semi insonni maturano
senza rumore, senza sognarsi
spighe, poi andar via,
orme superstiti
su rovesciate zolle, simili
al coltivatore dell’inverno,
orfano di terra, che inutile
andrà verso una casa
come farebbe la grandine.

(da Le cose innegabili, Avagliano Editore 2018)

Joan Josep Barceló, Acquietandosi nel mare, la spina

assossegant-se en el mar, l’espina
és també una carícia
que s’afebleix lentament quan besa
les herbes marines.

tot és ferida i tendresa,
com la claror d’un sol radiant
que travessa
la ràbia fallida de la nostàlgia que s’esllavissa
per terra.

ella és només un rostre
del minimalisme cohesiu que rebutja
a ser soterrat
per la inèrcia infectada de sofre.

ella és l’esquerda degollada del vent.

ella és l’alternativa escollida.

*

acquietandosi nel mare, la spina
è anche una carezza
che si indebolisce lentamente quando bacia
le erbe marine.

tutto è ferita e tenerezza,
come la luminosità di un sole radioso
che attraversa
la rabbia fallita della nostalgia che scivola
sulla terra.

lei è solo un volto
del minimalismo coesivo che rifiuta
di essere seppellito
dall’inerzia infetta di zolfo.

lei è la crepa spezzata del vento.

lei è l’alternativa prescelta.

(Da de sang / di sangue, Il Convivio Editore 2018)

 

Redent Enzo Lomanno, Oggi mentre il da fare

Oggi, mentre il da fare
rivolgeva al giorno la mia vita
ho spento la musica.
Ho spento la musica e
non me ne faccio ragione.

Mi chiedo del sapore
di questa sconfitta;
del silenzio che forzo
al di là dello sguardo.
Di come ogni ragione
prevalga sulla gioventù.

Oggi, ho spento la musica
ed è la prima volta
che l’incombenza vince
su quello che in realtà
vorrei dire o vorrei fare.

Oggi ho spento la musica
e questa colpa rimbomba
chiassosa sui tarli grigi
delle mie tempie.

 

(Inedito)