Francesco Terracciano, Qualcosa che ti fa girare il fianco

Qualcosa che ti fa girare il fianco
di scatto mentre dormi, e qualcun altro
vicino che ti guarda è ancora sveglio.
Sa molto della tua temperatura
e custodisce i tuoi graffi alle mani
i solchi in fondo agli occhi, le ombre in petto.
Ti aggiusta le lenzuola, le riporta
dove sei più scoperto, e tu sei andato
dentro qualche altra insania, un viaggio nuovo.
Guardare fuori da punti diversi.
Le due di notte, l’erba sminuzzata
nell’aria. A cosa ti sarà servito
restare ferma, amare così tanto.

(Da Eserciziario di formule brevi, Ensemble Edizioni 2022)

François Nédel Atèrre, È sopra il muro il memento

È sopra il muro il memento, per poca
cosa che sia, del giardino di casa:
un pezzo di mosaico. Gli anni buoni,
imparalo, hanno i loro riti. Vanno
per strade torte, nell’acqua dei rivi
schiumosa, per le crepe dei mattoni.
Te li ritrovi coi vestiti nuovi
lungo le scale, a volte sulla porta
socchiusa. Fingono di non vederti.

(Da Limite del vero, La Vita Felice 2019)

François Nédel Atèrre, È l’indulgenza serena

È l’indulgenza serena, che dura
soltanto un poco, della prima sera:
in mezzo a blocchi di case che il sole
ha reso calce, si riaffaccia il vento.
L’ardente apostolo dell’ora serra
la mercanzia in cartoni, un vecchio tace.

 

(Da Mistica del Quotidiano, Terra D’Ulivi Edizioni 2018)