Serena Mansueto, La fretta del dolore svuota le voci

La fretta del dolore svuota le voci, riga il cielo
la rondine, la suoneria. La città livida è un otre
chiamami con il nome dell’aria baciata
dai respiri dalla pioggia di luce sul bucato
di quello che si consuma sulle mani.
Apro gli armadi come tulipani, sulle valigie
colano le maree stanche, dentro le parole
nascondo le crepe, un rimorso spento.
Piego gli indumenti e nell’orchestra della sera
qualcosa ancora si attacca alla mia costola:
la tua presenza. Il rampino dolce dei miei giorni.

(Da I cieli della preistoria – Antologia della nuovissima poesia pugliese, AA.VV., Marco Saya Edizioni 2022)