Né ninfe, né assassini. Ogni Gabriele
è partito, muto e atroce nello sfregio
-stile della pietà la morte di miele
di un codice sangue: ombra di un florilegio
ironico varia sopra il corpo vivo.
Né lo squartatore di scrofe a soccorrere
il prezzo della mia carne nuda. Scrivo
il porco imponderato in vita, in cadavere
di sangue deprezzato a natural morte
avvenuta. Disciolgo il fermo credere
del bianco sul mattino a fiamma, le insorte,
oro in mano a un morto, cere del mio Plêrôma.
(Inedito)