Alessandra Flores D’Arcais, Homo oeconomicus

L’homo oeconomicus
vive nelle città per progetti
da servo emancipato
a coltivare idee
pagate a cottimo
e nel tempio
sacrifica
il tempo della vita
e qualità e talenti
al dio neoliberale
i sacerdoti del lavoro
lo hanno ammaestrato
in un recinto mobile e precario
all’efficienza nomade
alla creatività flessibile
e lui alla fine crede davvero
che non esista altro modo
per sentirsi umano.

 

(Da La nostra classe sepolta. Cronache poetiche dai mondi del lavoro, a cura di Valeria Raimondi, Pietre Vive Edizioni 2019)