Guido Turco, Le brocche bianche

Le brocche bianche nei quadri metafisici hanno l’aria di essere piene di vuoto. L’effetto di straniamento quando non è a pagamento si esaurisce sulla tela.

Anche i tasti replay si estinguono.

Un’altra delle illusione del secolo scorso. Come i bollettini delle maree e gli avvisi ai naviganti.

Quando i pollini scatenano gli assalti, forse allora è tempo per nuovi tuffi. Per associazione con il cloro più che con le piscine.

Al telefono dicevi e non dicevi, chi verrà a cena non si darà troppa pena delle metamorfosi del mercaro del lavoro.

Eccoti, non ne puoi più, ma resta la tv e l’abbiocco disognato del pre-sonno sulla poltrona che era di papà.

(Inedito)

Cosimo Lamanna, Lo sapranno

Lo sapranno
Le rocce e queste cime
Il punto esatto del cielo
In cui approdano salvi
I miei pensieri
Ancora vivi

Sono sogni aerostatici
Parole imprigionate
Ingabbiate e finalmente
Libere di dimenticare
Il mio essere carne
Uniforme terrena

E tu, me lo sai dire
Di quale vento sarai soffio?

(Inedito)

Carla Malerba, Tu sei

Tu sei
dove nulla si perde del vissuto
e di vissuti diversi ti alimenti,
non nell’angusto spazio
delle case di pietra
al cui richiamo cedo talvolta
per trovarti,
ma nell’anima del mondo
con tutto ciò che è stato dato
di pollini, di suoni e di silenzi,
di tempeste e di quiete,
di tempi e mutamenti
come dono.


(Da Poesie future, puntoacapo Editrice 2020)

Antonio Semproni, I bambini svolgono

I bambini svolgono
i compiti per le vacanze estive
al mare.
Traducono i messaggi
che provengono dal largo:
i genitori controllano i quaderni
prima di salpare.
Poi misurano le apnee degli adulti,
eseguono sottrazioni,
stabiliscono gli spread.
Infine scrivono un tema
sul tesoretto accantonato
dal papà
che torna a riva.
Chi commuove
ha in premio
maschera, muta, pinne
e una bombola d’ossigeno
che allunga la carriera.

(Inedito)

Nicola Fornabaio, Intervalli di riferimento

Le parole hanno fatto il loro corso.
Qui durano i libri letti e la paura
che ci ha sorpreso, lasciato soli.
Penso a come dire questa colpa
e la distanza che è nell’abbandono.
Ricomponiamo con calma ogni frammento
e poi diciamo sì al provvisorio.
Fuori comincia a piovere a dirotto.
Facciamoci bastare questo tempo
e arriviamo al punto necessario
di non farci ancora troppo male.

(Inedito)

Giulio Marchetti, Adamo


Gli altri
sono un quasi
contatto, non ancora
una mano, invisibile scarto,
la creazione di Adamo.

Ed io
Il vuoto tra le stelle,
il cielo nero che le accende.
Il sole dopo che si spegne.

(Da Varco Cielo, Puntoacapo 2023)

Stefano Bottero, è troppo tardi per tornare a casa

è troppo tardi per tornare a casa.
obliterare
vestiti per gioco come segnalibri
rimandare il momento in cui ti spegni.

mi toglierò il ghiaccio dai capelli,
ti dirò che il corpo non significa niente.

(Da Notturno formale, Industria & Letteratura 2023)

Sacha Piersanti, Quasi una dedica

(Padre, vorrei essere tuo padre
per non esserci per non
volerti come figlio – padre
vorrei essere mio figlio
per capire dove non sono figlio
per conoscerci figliopadre
in uno che sia armonia: nessuno.
Padre vorrei essere tuo padre
perché anche tu scoprissi
la potenza che mi hai dato
nel non essermi padre,
perché tu figlio mio non voluto
capissi quanto l’odio,
che adesso è puro suono,
mi fu padre e spinta al farmi
padre d’ogni umano.)

(Da L’uomo è verticale, Empirìa 2018)

Carlo Ragliani, Eva

– Eva
è già perduta
la tua stirpe
l’essere minimo
e vile
rovina
tra le stagioni
la destinazione sterile
di ogni partenza
ormai tarda
come la morte
tra i giorni muti.

(Da Lo stigma, Italic 2019)

Francesco Terracciano, Qualcosa che ti fa girare il fianco

Qualcosa che ti fa girare il fianco
di scatto mentre dormi, e qualcun altro
vicino che ti guarda è ancora sveglio.
Sa molto della tua temperatura
e custodisce i tuoi graffi alle mani
i solchi in fondo agli occhi, le ombre in petto.
Ti aggiusta le lenzuola, le riporta
dove sei più scoperto, e tu sei andato
dentro qualche altra insania, un viaggio nuovo.
Guardare fuori da punti diversi.
Le due di notte, l’erba sminuzzata
nell’aria. A cosa ti sarà servito
restare ferma, amare così tanto.

(Da Eserciziario di formule brevi, Ensemble Edizioni 2022)