Daniele Ventre, Ci sono troppi intorno che discutono

Ci sono troppi intorno che discutono.
Le voci intorno fanno ancora rumore.
I corridoi ne dànno l’eco. Ritorna
per solite parole per connessioni
idiote di parole. Formano un gregge
che bela sillabe a comando. Si vende
la solita parola. C’è l’opinione
diritto vuoto. Restano indifferenti.
Ripetono. Ricamano. Ridicono.
Ridicoli in asprezza. Dolce non troppo:
inutile di certo. Telegiornali.
Cacata carta norme buro-pazzia.
Ti esprimerai secondo norma comune
se la parola idiota resti cucita
nel modo noto nello slogan già vecchio
e nato morto dopo cinque secondi.
ll resto è satira. Era saturo il senso.
La discussione è chiusa. Chiusa la ditta
per fallimento. Si è fallibili. In troppi
si è già falliti. La parola a voi in studio.

(Inedito)

Daniele Ventre, Prima il programma, poi i nomi

Prima il programma, poi i nomi. Poi sudici l’uno con l’altro.
Poi le stelline pulite anche si insudiciano.
Poi si suicidano i bianchi straccioni e ritorni Virginia:
anche la lega è patacca e l’apartheid di quassù
era un po’ verde d’invidia e insieme un po’ giallo di bile:
era malsano comunque: anche era un po’ Ku klux klan.
Era un po’ il ciclo, un po’ il cerchio e l’avvitamento e l’eterno
tornio di farsa tragedia: era anche un tempo da loop.
E l’intervento europeo locale e il sistema nazione
la nazionale di calcio -osteoporosi da sport:
anche porosi i valori. I lavori in corso e procede
anche la corsa al disdoro. E la risorsa non è
più che la resurrezione e il resort coi neri al lavoro
nero -nessuno si vuole a lavorarci così.
Restano in lavorazione le pratiche: buone anche quelle.
I contenuti però, quelli non vincolano.
Poi s’era pure contratto il morbo. Il contratto rimane.
Prima il contratto, poi i contro e dopo tutto anche i pro:
prima di tutto anche i prozac. Eppure era meglio Platone:
e la repubblica già te la ripubblicano
nuova con tanto di idee -la nuvola delle parole
fumo che va nei tuoi occhi e la canzone old good days.
Il venditore di vuoto ti liquida l’evo moderno
liquido -segnano i post l’ombra dell’ultima età
e i segnaposto al banchetto. La postverità del postuomo
che si postpone a sé stesso. Anche si insudiciano
prima il programma, poi i nomi, più in là le stelline -e la lega
è la patacca di sempre e più non puoi di così
sudicia. Certo nel nord si smussano punto per punto
punti di svista e check point e si considerano
nella commedia gli attori istituzionali sul palco:
ti rappresentano in atto, anche ti recitano
questa magia del consenso assenza. E ritorni Virginia
e la stellina collassa e la voragine sta
per la via sacra. Io ci andavo per caso. Era il buco un po’ nero
delle carenze in bilancio. Ora ci vorticano
autobus, vecchie carrette del mare -era l’esodo eterno:
exodus quanto alle trame. Anche lasciamoli un po’
a lavorare, parbleu. Le stelline un po’ collassate
mangiano il mondo e nel blu si spaghettificano.

Daniele Ventre, Chanson de Paris (ps.-googlism)

Parigi: piove – Parigi è la regina
Parigi brucia – Parigi è liberata
Parigi è il foto-portale della Francia
Parigi crolla – Parigi è culturale
con una casa -da vacanza in affitto
Parigi sulle -dita: Parigi è prima
Parigi è dove – vado a esser felice
Paris is burning -regia di jennie livingston
Parigi resta – una città ideale

(“-Islamic State – è follia compulsiva-”
“-Islamic State – e non di polizia-”
“-Islamic State – è fallace isteria-”
“il mondo islamico -autorità divisa “)

[Isis mi bacia – Isis adesso è in rete
Isis è il primo – femminino: è l’archetipo
Isis egizia – la più importante dea
Isis è un modulo -di software in sistema
Isis resiste – alla prova del tempo
Isis infine – è in effetti un acronimo]

Is est une ville – legendaire en Bretagne
qui aurait eté -engloutie par l’Océan
comme resultant – de péchés de ses gents
Paris par Is – fausse étymologie
qui a connu – très grande longévité

Parigi è chiusa – Parigi è due musei
Parigi è classe – Parigi offre ai turisti
un ‘Diana tour’ – Parigi città amica
Parigi è il luogo dei tornei di backgammon
Parigi: puoi! – Parigi sta chiamando
Parigi è gratis – Parigi vale un autobus
Parigi dorme – il rispetto è bruciato
Parigi sotto – occupazione brucia
Parigi è jazz – Parigi è ormai finita
Parigi è più-che-perfetta – va giù
Parigi eccita – Parigi diversifica
Parigi è prima – per tradizione antica
Paris is burning -regia di jennie livingston
Parigi resta – una città ideale

(“-Islamic State – è follia compulsiva-”
“-Islamic State – e non di polizia-”
“-Islamic State – è fallace isteria-”
“il mondo islamico -autorità divisa ”
“Islamic State” – “Senza dubbio un affare”)

Is est une ville – legendaire en Bretagne
qui aurait eté -engloutie par l’Océan
Paris par Is – fausse étymologie
qui a connu – très grande longévité

[Isis mi bacia – Isis adesso è in rete
Isis è il primo – femminino: è l’archetipo
Isis egizia – la più importante dea
Isis è un modulo -di software in sistema
Isis resiste – alla prova del tempo
Isis infine – è in effetti un acronimo]

Parigi -dicono – soffre questa carenza
Parigi brucia -chiusa in mezzo a due neon
Parigi è dove -vado a mettermi al meglio
Parigi è un -picnic in movimento
Parigi dorme – Parigi in generale
va bene ai viaggi -di piacere o d’affari
Parigi è lì -lì – parigi non brucia
Parigi brucia – con il nostro dreambook
Parigi è il meglio – Parigi è la più grande
Parigi è per – gli innamorati -è donna
Parigi chiama -Parigi sta bruciando
Parigi lotta – Per i diritti umani
Parigi è meglio – di quanto tu non sia
Parigi è messa – in buona posizione
Parigi è una -fra le più belle al mondo
Parigi dorme – il rispetto è bruciato
Paris is burning -regia di jennie livingston
Parigi resta – una città ideale

(inedito)