Boccone di padre
Cilicio non sotto, non scelto
ricama le curve di carne di schiena,
ricama origami su carta di pelle
Compare dal nulla, elegante,
non sostiene sui fianchi, non regge
Sui fianchi ricalca una strada battuta,
sui lombi tratteggia e imprime le colpe
Accessorio banale, frivolo orpello,
innocente la carne sorprende,
non più vanità di pizzi o decori:
la costola a inchino si tende
È boccone di padre la mano,
di quello che ieri teneva la sua,
non più pane di padre ma morso
-uno sbrano
che sferza, che batte, ribatte e colpisce
Giù in fondo si ammolla il rancore
affonda, stordisce,
minuscola mano arresa al tremore
Sarà mano che uncina buoni ricordi,
-ma invano,
mano di ladra che ruba dal suo,
sarà mondo spostato fuori dal fuoco
pronto a esplodere a ogni sibilo strano
Respirare una volta ogni volta
Come allora ingoiare un lamento
Come allora cercargli la mano
(Inedito)
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