E non rimane che aspettare la caduta di casa,
il botto grande come da festone ma più brutto.
Non rimane che provarci a stare pronti un poco la sera,
ad avere tante dita da incrociare (che poi si fanno bastoncini
e giochiamo a un lungo gioco giapponese).
Non mi resta che vederti già vestita, pettinata,
scendere in cucina e risalirne carica
come d’abbuffata, di corni rossi.
Non ti restano che i piccoli breviari,
le mani sulla bocca per i finali con sorpresa.
E così che ci spieghiamo la maniera di raggiungere un primato
(che nel mezzo ci può stare almeno un colpo di fortuna).
Così che andiamo avanti di questi salti poveretti
alla guida d’un cane, di questi salti fedelissimi.
(Da E’ stato l’amore la grossa fregatura,Edizioni Galassia Arte 2014)