Antonio Nazzaro, Perché mi piacciono i ciuffi

perché mi piacciono i ciuffi
d’erba che graffiano i muri

perché ho imparato ad appoggiare
gli occhi sul cemento e farlo cielo

perché il viaggio è una strada ferrata
sempre anche senza tram o treni

perché nei quadri di cielo dei palazzi
ne sento l’abbraccio e il loro piegarsi
a farmi ombra che nella notte ospita
neon brillanti a trafiggere la luna
e passi lontani che sempre si perdono

perché mi piace la città?

(Inedito)

Antonio Nazzaro, Difetti di scrittura

la dislessia e la disgrafia
non sono un problema

la macchina da scrivere e i trucchi d’usare altre lingue

adesso lo spagnolo
da bambino il poco dialetto piemontese –
insegnamento di mia madre per farmi sentire gli accenti e il verbo essere
vanno sempre bene

per le virgole ne faccio a meno
il difetto sta nel sentire profondamente quello che scrivo
è come passare un dito sulle vene sulle cicatrici e sulle rughe
di trovare in questi asfalti buchi e crepe della pelle un ritmo
un’armonia
una città

la mia
nomade casa senza ruote dalle finestre sui mondi
inquadrature infinite di questo film che chiamano vita ed io Antonio

non c’è passione o amore o vaneggiamento
che non scorre nell’inchiostro digitale di questi giorni
né un respiro ansante d’angoscia paura o emozione o amoroso
che non scompagini i versi
un po’ meno i capelli

questi panni stendo sul tetto o cortile di dietro della poesia
non spiego ma racconto
il vivere quotidiano nella sua infernale bellezza

quindi amore mio e amici non stupitevi del mio silenzio
sono solo scene ancora da musicare
ma vivo sempre tutto me e tutti voi

è un difetto di scrittura

(Inedito)