Francesca Gironi, Luglio

Che tu ti rivolga a me come ci si rivolge a una persona, chiedendo ad esempio
se sono arrivata, se sono riuscita ad arrivare, riuscita / arrivata
mi fa pensare che tu abbia compreso il mio genere
diverso dal tuo, e mi domando se tu ne comprenda i desideri
se tu mi abbia rivolto la domanda per gentilezza
oppure intuìto che oltre il confine dell’immagine del profilo
oltre le grazie dei caratteri tipografici, oltre il sì, ci sia un io
da questa parte della tastiera, protesa, con mani che sanno digitare a occhi
[chiusi
per via di antichi studi di dattilografia. E oltre le mani, braccia
che saprebbero sollevarmi da terra appesa a una corda. Sul collo
una vertebra esposta e una testa che esplode, per via di vasi sanguigni
che si dilatano a dismisura. Che io percepisca il tuo vedermi
come un fatto eccezionale, assolutamente degno di nota
che la tua domanda mi raggiunga come una carezza
di una persona al mondo quasi conosciuta
e per motivi misteriosi che riguardano la sfera degli occhi – del riconoscersi
[attraverso le nostre cavità oculari come fosse ancora valida la legge dello specchioanima – riconosciuta.
Che dunque il tuo domandare mi comprenda oltre la foto, oltre il carattere, fino a un corpo presente
in cui finiscono mutamenti esercizi disciplina solitudini
e implichi che la mia mano abbia ripreso a raggiungere l’altro lato del letto
aperta, in utopica attesa. Il tuo domandare se il corpo sia arrivato, se io sia
[riuscita
(sulle gambe o su un treno) mi fa osare pensare di essere vista
da qualcuno sulla terra. Oltre la foto, le grazie, il corpo, il miracolo:
Riuscita / arrivata.

(Da Il diretto interessato, Marco Saya Edizioni 2021)

Francesca Gironi, La mia persona cara

La mia persona cara
ha imparato a scavare una buca
è una donna con la vanga.

Si aggira di notte in cerca di un terreno su cui fare breccia
la riconosco appena, è un’ex bambina
alta, nata oltre il termine
di decenni oppure rinata per avverarsi
seppellisce un cappello e due voci in dolby
o me o loro, tagliatele la testa.

La mia persona cara a pensarci bene
sembra una strega
a ogni passo misura l’impatto della vanga
quanta forza ci vorrà
per bucare il mondo.

(Da Il diretto interessato, Marco Saya Edizioni 2021)