si consuma la notte dell’attesa
[di tempo si consuma] e vedo
solo ombre nella luce
sul lato bianco del muro
il tuo silenzio mi tocca mi sceglie
si posa incognita la notte finita
i segni svaniti sul lato bianco del muro
[ovunque]
i miei interrogativi indisciplinatamente diversi e tu
gentile, ad accostare
[gli inquilini sbattono la porta]
compari poi scompari
in questa anomalìa non torni
mai, sui tuoi passi
[la casa dice che non basti]
fasci e riduci a tua dismisura
sospensioni e oscillazioni del cuore
e non sono pratica, se dipenda,
se la causa son parti di me
o sei tu che sempre parti
tu, gentile
tu che scendi in certo
tra due flussi e poi ti spargi
fuori della porta sulla scala
sui tuoi passi irrimediabili e
[chiusa] dentro dimentichi me
(Inedito)