Bernardo Pacini, Hovering

Era […] la lezione della spaventosa,
indicibile e inimmaginabile banalità del male.
(H. Arendt)

I
Abissato in questo sogno meridiano
immobile / nella tratta dei venti
io vedo tutto.
Come ora: una serqua di frisoni s’impenna tra le lapidi.
Lussano crisantemi, snidano pomone
i seni grandiosi drizzati coi mignoli.
Animals as leaders, penso: i musi enormi che sniffano
la cenere dei vivi.
Scuotono il seminterrato
la famiglia divampa
in roghi differenti.
All’esterno si vede bene
l’orso blu al finestrone:
guarda dentro
la bazza
a millimetri dal vetro.
Per quanto ancora non ci creda
sono io, sono solo un
grosso orso blu
che guarda dentro.

 

(Da Fly Mode, Amos Edizioni 2020)

Bernardo Pacini, Haunter

Scriveva bene, Haunter, con grazia sepolcrale.
Racconto di Natale, Amleto, Poe & Bram Stoker,
letture un po’ datate, ma un buon apprendistato.
Talvolta era riuscito, scrivendo paginate
a prendere una forma: consistere incarnato.

Non spettro di se stesso, non madido riflesso.

Ma tutto quel talento, vuoi colpa del mercato
vuoi il tempo ahimè sprecato, rimase vivo a stento.
Mancò forse un maestro, un riconoscimento.
Sprecò il suo genio, Haunter, di fine narratore:
di un arido scrittore fu semplice ghost writer.

L’abisso che era scrivere se lo sentiva addosso.

 

(Da La drammatica evoluzione, Oèdipus 2016)

Bernardo Pacini, Ecco, io vi do il rombo quotidiano dei caccia

Ecco, io vi do il rombo quotidiano dei caccia
che spiana la valle e la fa traboccare.

E tu, per tutta risposta chiudi la faccia
la immergi nel cloro, lasci che irrompa
bestiale la strage –  sai bene che passa
se fissi in un punto lo sguardo
se lasci la mente si avvinca alla sdraio
e le ossa del viso esplodano dentro
il cemento del muro. Allenta la presa, è finita:
riemergi. C’è un fischio che sbosca il sentiero
il latrato dei cani rimbalza da destra a sinistra
il vento si lancia demente sui lecci rachitici
tu scuoti la testa per togliere l’acqua dai lobi.

L’allarme, che ancora non si sente.
La salma del cielo inodore.
Nessuno – e niente – dalla strada di curve.

Da A.A.V.V., “Voci di oggi”, a cura di Luca Mozzachiodi, Istos, Pisa 2017)