Francesco Gallina, La terapia intensiva

sotto la tonda plastica dei caschi
a ventilazione non invasiva
simile con simile qui è sepolto
inclinando oltre la parabola del mondo

raddrizzata sulla carreggiata l’anima
l’angelo intubatore, l’idraulico
celeste sotto lo scafandro, sillaba
alle valvole parole d’amore

la turbolenza dei flussi d’aria
è il soundtrack che tiene in vita chi da vita
sfugge

(Da Medicinalia, Marco Saya Edizioni 2022)

Francesco Gallina, La varicella

Fiorì sul caro viso
un prato di corniole, che a dirla
così sembra un idillio, una bella
poesiola d’autore
ma è una varicella: la vescicola
è la palude del male, l’orrore
nascosto dentro una ciliegia di Vignola
viola, purulenta piscia fuori un afrore
di marcio di rudo di trash: il rash
cutaneo evolve sull’addome
sul torace dentro il naso le mucose
sulla zona genitale un martirio
un prurito un groviglio
di piaghe sulla pelle
che a Montpellier
vorresti andare a pregare
San Rocco, ma il tuo è solo un delirio
la conversione di Rodrigo
dopo l’eruzione del Vesuvio
la piantagione di bubblewrap sull’epitelio
che ti diverti a scoppiare una ad una
prima di uscire fuori nuovo insetto
dall’imballaggio crostoso, dall’exuvia
che si stacca e tenace si dismala

 

(Inedito)