E non mi resta nulla
di quelle mani invadenti
né degli occhi curiosi
come i miei che non lo sono mai
veramente. E mi resta il senso
di me
rapito da punto a punto
da un corpo:
materia momentanea
Poi come persiane altre mani
giungono, ritornano altre
e ti copri
senza farti toccare
lasci che la luce entri
ma non ti curi del tepore
che per un tratto, un brano soltanto
di evasione – non senti –
Poi torni in te
uno dei tanti
tu che conosci che sai
– di te
dell’altro – che non hai mai
saputo. E se senti ti senti
estranea, da umana
alle cose degli umani
(Inedito)