Lenta nel piegarti come un abito sul letto
un falò di latte che sale dai bordi succhiati
e si consola sul seno, mostrato come
un capezzolo turgido che racconta la storia
alla guancia sugli argini di una pazienza
di questi nevosi sepolcri squarciati
raggiunsi la punta di becco giall’ocra
che scorreva sulle rose in piena notte
e nel ragguardevole allontanarmi dai bordi
deconcentro la mia voce, grattando
il canale di scolo dei miei dolori.
(Inedito)