Nicola Fornabaio, Nel sotto la cura

Torna alla parola il silenzio.
Tra le dita cade improvviso un senso.
Precipitano sillabe sbilenche.
Disperdono il tempo.
Sotto la cenere il fuoco
tiene acceso l’inizio.
Sotto la neve c’è il pane
diceva mio padre.
Nel sotto la cura.
Sommersa la lingua
che parla.
Scrivere è emergere.
Attraversare un silenzio.

(Da Qui tutto come sempre, Eretica edizioni 2023)

Luca Atzori, Arriva un altro giorno di Sole per il girovago all’aceto

Arriva un altro giorno di Sole per il girovago all’aceto
uno strano mattino di gioia immeritata,
prima l’esegesi pratica, poi la teoria.
Erklaren
Vehrstehen
Io sono come quell’ameba che interpreta il mondo
[in cui vive
e non c’è un altro fuori che sia nemmeno pensabile.
Aber da ist etwas Unaussprechliches, es ist das Mystische
diceva Wittgenstein
Leggo la Rhetorica di Aristotele
dove in qualche pagina si trattava di allegoria
cerco il linguaggio metafisico dell’allegria
der Satz kann die logische Form nicht
darstellen, sie spiegelt sich in ihm
diceva sempre Wittgenstein
non si esce dall’immagine dello specchio
quello dell’Aurora di Nietzsche,
questione indisputabile
ritornello che fa da canzone
feed back archeologico,
come con le chitarre Jimi Hendrix.
Così ecco che torniamo all’apocatastasi
alla fine dei tempi che se togli Dio
poi dovrai fare i conti con riproposizioni
molto più rudi degli stessi problemi irrisolti.
Consequentia mirabilis!
È fermarsi alle contraddizioni il più grande limite
[del pensiero
poiché vi sono strade molto lunghe,
[che impercorribili in una vita
vengono definite false. Così è quanto
[non capiamo dell’uomo
fermi a quel rivolgi nastro, dove non si sa di dover errare
per andare avanti, nella conversione, nel transito,
[nella rivoluzione.
Arriva un altro giorno, e camminiamo sui sentieri
del lungo po, in corso Casale, dove la vita è altrove
e torna sempre quell’argomento che io amo tanto
quello del cane che è chiuso in sé stesso, nel suo mondo
completo etcetera. Ritorna, quel discorso, ossessivo.
Lo stesso dell’ameba. Lo stesso, e infiniti esempi.
In der Welt sein
l’umanità europea continua ad andare avanti
nonostante la crisi delle sue scienze
e un altro giorno noi camminiamo sugli stessi sentieri.

(Da Apocatastasi, Eretica edizioni 2022)

Domenico Russo, Nudità spessa e impenetrabile

Nudità spessa e impenetrabile consuma lenta strati di parole
volgendosi leviga l’incorruttibile,
quel nome e le ossa intorno la squallida prole.

Nata fu dal sangue in un sogno agglomerato insano, partorito e ripudiato, cronaca nera di un resto pregno
non conosce luogo
per seppellire il suo ultimo fiato.

(Da Puerperium, Eretica Edizioni 2022)

Luca Atzori, Natura


darstellen und
nicht
erklaren

G.

La natura è come una superficie
coperta di cunei
ed ecco dunque perciò
ogni poesia
è già dimenticata.
Ogni prova
pluricellulare
(anche voce del verbo, sì)
a doux gout
con la polpetta eucariota:
mastico con la bocca aperta
guarda aaa
ogni verso sarà cancellato
dal piscio nanometrico
che solo ha saputo farsi spazio
nell’ammassamento dei giganti
in quell’angolo farcito
come il sito dell’inps
ai tempi della tua
vita mortale.
Spazzati via Montale e Rimbaud
e Dante Petrarca
e addormentarsi la sera
restare così come s’era
tutto ciò che dura
lascia che tutto ciò finisca
-un secondo lasciarmi
che devo fare il bisogno
e torre che crolla
piogge, maggesi:
galatei creature
di mille saggezze
tutto quel muoversi
tumulto allarmato
cantato dal saggio dei gufi
niente di lirico
in ciò
niente in ciò
niente hai capito
nientemanzia.
Scivola il ramoscello
ricade bemolle
per l’estatica rimembranza
daremo un senso
alla nostra digestione
quando avremo finito
i cioccolatini pasquali
rimasti
del Sole
che inghiottirà
la Terra.

(Da Vangelo degli infami, Eretica Edizioni 2020)


Domenico Russo, Un bambino mi chiede se sanguinare fa male

Un bambino mi chiede se sanguinare fa male.
Io, trenta anni fa, volevo conoscere il perché
[del mio nome.
Ero sempre intero,
se non fosse stato per una spaccatura naturale da riempire continuamente al centro.
E di lato al cuore,
una stanza dove era nascosto il dolore.

(Da Puerperium, Eretica Edizioni 2022)

Gianni Ruscio, Il dorso del corpo del tempo

Il dorso del corpo del tempo sia
il raccolto del nostro intrecciare. Rispettiamo
questa narrazione – slacciata e riallacciata
da stralci di noi nel cordone spaziale,
e riponiamo le armi. Ripuliamo il corso
della superficie che da cardini antichi ci sorregge
in questa carne del luogo, angolo senza destino.

 

(Da Proliferazioni, Eretica Edizioni 2017)

Francesco Destro, Dio

Prima che spiri la brezza del giorno
Ti ricorderò
nel cielo che si tinge di rosso.
Guarderò le mie mani,
piccole ma forti,
e pianterò un altro palo,
ponte
tra il mio cammino
e quello di un altro.

 

(Da Così dolce la sera, Eretica Edizioni 2015)

Gianni Ruscio, Fammi la tua verità

Fammi la tua verità. Fammi inorganico. Rendimi
opaco. Cieco. Sei tu la sconfitta
dei miei occhi. L’unica. Sconfitta che genera
ritorsione del nulla dentro al nulla… unico sbocco
che in me vede senza guardare. Guadami,
guadami e per i tuoi demoni fammi libro
e costellazione.

(Da Proliferazioni, Eretica Edizioni 2017)