Carlo Tosetti, Decisi noi imboccammo

Decisi noi imboccammo
. quel grande Corso, addietro
. squartato da rabbia e felice,
. leggiadra, percorse la via,
. certo intuendo la meta.
. Passammo veloci lo stretto
. di San Bernardo e nessuno
. – fermi alle soglie i mercanti,
. assorti tutti a ciarlare –
. il transito colse, muto
. un filo correva, lieve
. vibrava segreto il tremore.

 

(Da La crepa madre, Pietre Vive Edizioni 2020)

Carlo Tosetti, Inermi e macabri

Inermi e macabri
i passerotti implumi;
glabri e disperati,
oscillano becchi
spalancati e protesi,
nel nido germogliati,
ingollano larve,
come loro piccini,
o chissacché bestia minuta,
catafratta e cornuta,
e lombrichi distratti.

 

(Da Wunderkammer, Edizioni Pietre Vive 2016)

Carlo Tosetti, Un Cane Andaluso

L’uomo s’attempa
e dall’ultima neve
enumera gli anni,
romanza la storica
piena del fiume o la secca,
che l’anno più afoso,
inane lo fece di senso
e per le colture.

A certi s’incrina
lo scudo cartesiano:
subodorano, prevedono
le cose in là d’agire,
come l’occhio spaccato
del gatto, l’enfisema,
dei letti al terremoto
lo strano traballare

Pare nulla preordinato,
ma pochi, lungo il tempo,
s’adagiano nei giorni
dei disutili accidenti.
E li tacciano d’essere
impostori e che tutto,
in “Un cane andaluso”,
già allora fu descritto.

(inedito)