Lasciare le mie radici marce
in una palude chiusa nel tempo
una firma schiusa in calce
per librarmi nel vento
fiorire oltre il cemento
la mia parabola, una strana scia
segue la mia vita:
sono Anemocoria.
(Inedito)
Lasciare le mie radici marce
in una palude chiusa nel tempo
una firma schiusa in calce
per librarmi nel vento
fiorire oltre il cemento
la mia parabola, una strana scia
segue la mia vita:
sono Anemocoria.
(Inedito)
La resaca
Mi estómago cúmulo de escombros
de una silenciosa guerrilla de cada noche, escondida de los vuelos de mariposas siempre a la búqueda de luz,
no aguanta más,
quiere pararse y no logra digerir mezclas de infinito, es un precio demasiado bajo por su salario.
Mi cerebro hace huelga, yace casi muerto
y quiere siempre ser bombardeado hasta el explotar final,
feliz por no conseguir más pensar en sueños
de segunda mano,
destruirse por destruirse ¡qué juego malo!
Mis pies querrán un día caminar descalzos
por el paseo de estrellas o sobre una cama de palabras que cambiarían
el mundo,
con confianza en un futuro mejor, mejor para todos.
Mi corazón vaciado (traicionado por sí mismo) flota en medio cielo
arrastrado por un viento del sur ligero, hoja quemada de verano.
Hoy está de resaca toda mi negra alma,
e yo en todo mi mismo sé quien soy, lo que quiero, pero no dónde voy,
ni con quién marcharé en un ocaso de mil
y pico colores
pero adelanto pasos sobre pasos
sin cansarme de buscar mi carretera…
y cuando tendré en la mano la felicidad mi imagen en el cuadro envejecerá por mi. Sé quien soy
no adonde voy.
___________________
Il mio stomaco
cumulo di macerie
di una silenziosa guerriglia di ogni notte,
nascosta al volo delle farfalle
sempre alla ricerca della luce,
non ce la fa più,
e vorrebbe fermarsi e non riesce più a digerire mix di infinito,
è un prezzo troppo basso per il suo salario
Il mio cervello sciopera,
giace quasi morto
e vuole sempre essere bombardato
fino all’esplosione finale,
felice nel riuscire a non pensare a sogni di seconda mano,
distruggersi per distruggersi
che pessimo gioco!
I miei piedi vorranno un giorno camminare scalzi per un viale di stelle
o sopra un letto di parole che cambieranno il mondo,
con fiducia in un futuro migliore,
migliore per tutti.
Il mio cuore vuoto
(tradito da se stesso)
fluttua a mezz’aria
trascinato da una leggera brezza del sud,
come una foglia bruciata d’estate.
Oggi è in hangover tutta la mia nera anima
E io, con tutto me stesso so chi sono, quello che voglio,
però non dove vado,
né con chi marcerò in un tramonto di mille colori
però avanzo passi su passi
senza stancarmi di cercare la mia strada…
e quando avrò in mano la felicità
la mia immagine nel quadro invecchierà per me.
So chi sono
non dove vado.
(Da Vicolo Cieco, Leonida Edizioni 2012; traduzione dell’autore)