Francesco Fedele, Anemocoria

Lasciare le mie radici marce
in una palude chiusa nel tempo
una firma schiusa in calce
per librarmi nel vento

fiorire oltre il cemento
la mia parabola, una strana scia
segue la mia vita:
sono Anemocoria.

 

(Inedito)

Francesco Fedele, La resaca

La resaca

 

Mi estómago cúmulo de escombros

de una silenciosa guerrilla de cada noche, escondida de los vuelos de mariposas siempre a la búqueda de luz,

no aguanta más,

quiere pararse y no logra digerir mezclas de infinito, es un precio demasiado bajo por su salario.

Mi cerebro hace huelga, yace casi muerto

y quiere siempre ser bombardeado hasta el explotar final,

feliz por no conseguir más pensar en sueños

de segunda mano,

destruirse por destruirse ¡qué juego malo!

Mis pies querrán un día caminar descalzos

por el paseo de estrellas o sobre una cama de palabras que cambiarían

el mundo,

con confianza en un futuro mejor, mejor para todos.

Mi corazón vaciado (traicionado por sí mismo) flota en medio cielo

arrastrado por un viento del sur ligero, hoja quemada de verano.

Hoy está de resaca toda mi negra alma,

e yo en todo mi mismo sé quien soy, lo que quiero, pero no dónde voy,

ni con quién marcharé en un ocaso de mil

y pico colores

pero adelanto pasos sobre pasos

sin cansarme de buscar mi carretera…

y cuando tendré en la mano la felicidad mi imagen en el cuadro envejecerá por mi. Sé quien soy

no adonde voy.

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Il mio stomaco

cumulo di macerie

di una silenziosa guerriglia di ogni notte,

nascosta al volo delle farfalle

sempre alla ricerca della luce,

non ce la fa più,

e vorrebbe fermarsi e non riesce più a digerire mix di infinito,

è un prezzo troppo basso per il suo salario

Il mio cervello sciopera,

giace quasi morto

e vuole sempre essere bombardato

fino all’esplosione finale,

felice nel riuscire a non pensare a sogni di seconda mano,

distruggersi per distruggersi

che pessimo gioco!

I miei piedi vorranno un giorno camminare scalzi per un viale di stelle

o sopra un letto di parole che cambieranno il mondo,

con fiducia in un futuro migliore,

migliore per tutti.

Il mio cuore vuoto

(tradito da se stesso)

fluttua a mezz’aria

trascinato da una leggera brezza del sud,

come una foglia bruciata d’estate.

Oggi è in hangover tutta la mia nera anima

E io, con tutto me stesso so chi sono, quello che voglio,

però non dove vado,

né con chi marcerò in un tramonto di mille colori

però avanzo passi su passi

senza stancarmi di cercare la mia strada…

e quando avrò in mano la felicità

la mia immagine nel quadro invecchierà per me.

So chi sono

non dove vado.

 

(Da Vicolo Cieco, Leonida Edizioni 2012; traduzione dell’autore)