Beppe Costa, Anna Maria Ortese

vorrei piangere di te
ridere di te
vorrei avere gli anni per te
e tanti sorrisi per portarti via
lontano da questo mondo atroce
da questo mondo
ma anche da questa luna
che più non ti sorride
e prendermi i tuoi occhi
mettermeli addosso e
poterti regalare una catena
per farti da guardiano
persino dei tuoi sogni
e poi darti le ali
e farti sorvolare il mare
e fare i versi ai colombi
far vivere più a lungo le farfalle
per provare la tua voce
per gustare il tuo sorriso
l’ingenuità
il tuo imbarazzo
ma sei la prima che mi ha detto grazie
sei la prima che mi ha sorriso senza sguardo
sei l’anima dei miei passi
sei l’anima dietro il velo

 

(Da La Terra (non è!) il Cielo, Gilgamesh Edizioni 2014)

Beppe Costa, Senza sosta

questa forza che mi tiene ancora stretto
e questo folle andare d’avventura infinita
a questo confine che ci tiene legati
guardo cosa scorre attorno e ogni notizia falsa
che condividiamo senza potere imbracciare
ancora questi fogli e figli per combattere
con l’estrema risorsa acquisita dal vivere
passa il tempo e non esistono speranze
di quell’antico insegnamento umano
che per anni infantili ci ha circondati
sapendo che nessuna cosa poteva essere vera
ogni dio ha la sua tavola e la sua favola
e per questo muoiono ogni giorno
seppur credenti in migliaia
si affila l’arma e si concede il suicidio
a chi perduto ci provoca pena e solitudini
mai parola si spende per chi condannato a vivere
rimane con quei secondi che passano eterni
sulla pelle e sul cuore senza sosta

 

(Da La Terra (non è!) il Cielo, Gilgamesh Edizioni 2014)