Pierpaolo Lazzaro, Lo scavo della primavera guardinga

Nel profondo: lì dove tutto prende il sapore
della conoscenza di carta fresca.
L’acuto dettaglio del cinguettio del mattino
è la risposta silenziosa al mio scavo.

Come sempre è tutto un respirare
in discesa, mentre parole male ossigenate
potrebbero bloccare la mia primordiale apnea
verso le squadrate fondamenta delle cose.

Il verso, però, affonda, immobile, nella sabbia
bianca che mi separa dalla fine di questa
lirica scoperta di raggi aggrappati.
È una primavera guardinga e desidera farsi luce.

(Inedito)

Pierpaolo Lazzaro, Il giuramento del poeta

Te ne accorgi, sentendola salire leggera
tra gli strali in affanno sulle tue resistenze
di figlio lontano da casa. Ha lo stesso
orgoglio di allora sebbene sia più discreta.

A volte, sembra un pasto mal digerito
o un’improvvisa secchezza degli occhi,
ma sa essere suadente, come un bacio
sussurrato sull’antelice avviluppato al destino
dei tuoi passi svogliati di questo giovedì.

È la fame di vita a cui hai dato il nome
di poesia e che ieri notte hai lasciato
sul comodino, pensando che volesse
dormire fino a tardi. Non è così, lo sai.
Le basta un tuo sospiro per farla accorrere
in difesa del vostro antico giuramento.

(Inedito)