Matteo Persico, Che a ventisei, discutere di previdenza

Che a ventisei, discutere di previdenza
complementare e fondi pensione
ci sembra la morte stia già lì, rapace
dietro l’angolo, pronta a rapirci. O magari
è l’ombra dell’illimitato possibile
che sopravvaluta il ciclo di vita, un retaggio
degli studi umanistici: non ama fermarsi
alle polverose logiche di risparmio. Invece,
dovrei sbloccarmi rispetto ai valori aggiunti
e smettere di ancorarmi al non-si-addice;
che davanti ad un Caffè Mauro – assunto
alle spalle di un’alba usa e getta – di cosa
dovrei mai parlare? Calcio e pensione:
cardo e decumano, in logiche ferree.

(Inedito)

Matteo Persico, È nella tassidermia dei nostri giorni migliori

È nella tassidermia dei nostri giorni migliori
che si notano le carogne arrampicarsi, i pesci
e i pescatori tirarsi le mani e poi lasciarsi
ritornare daccapo ai propri ruoli, riuscendo
quasi sempre la stessa messinscena,
mai per caso.

Dozzinali e consenzienti, i ricordi
all’alba fanno luce sulla pelle conciata
che si vede artificiale, come negli affari
in cui si va a braccetto con i contrabbandieri
di vedute troppo larghe, così i ricordi
all’alba fanno luce su bestie
troppo vive per essere vere.

 

(Inedito)