Oceano, giovedì 11 ottobre, più tardi
E se questo mare non finisse. Se ci fosse altro mare
oltre il mare. Oltre questo
azzurro e nero e buio e luce spazi
altro azzurro e nero e buio, altro solare
e ancora più vasto
rifrangersi d’orizzonti. Dicono che per legge
fra due terre si tenda il mare. E se non vi fosse terra.
Non vi fosse limite. Se ogni limite non fosse
che accecante oppure opaca mobile
superficie di un tragitto
in una mente senza fine mai. E se questo
che calcolo e conduco
a furia di matematiche e compassi e mappe
non sia che uno dei possibili
cammini fra mare e mare, l’errore essendo
un bene moltiplicato altrove.
E se io procedo.
E se indietreggio. E se io già
sono da sempre
nel mare
come chi s’è perduto.
(Da Verso le stelle glaciali, Interlinea 2020)