Ferdinando Giordano, Fatti in là

Ricavo un antro nello specchio
prima del letargo inappellabile,
come tutti del resto in questo tratto
che sempre più approssima a brutto muso
la sagoma delle arcate dentali
e più vicino è, rifletto
al confine delle date, ai santi apostrofi
del pensiero perso, ai licheni e alla cenere
che li apprende, proprio mentre l’atmosfera
incarna un nuovo scompartimento di ferie.
Molti lì dentro si stringeranno all’onda,
altri alla medica e alla stella, qualcuno cadrà
nell’incontinenza dei germi
e forse solo cento faranno posto ai seguenti venti.
Ma ti ricordo come eravamo: lungimiranti
fino al naso, più in là brevilinei, volitivi
dalla sera in poi, con la lingua che faceva spazio
ad altri mondi che si dicono
agli intimi; e qui e adesso
non ne rispettiamo il metro.