Daniele Barbieri, in una conchiglia

in una conchiglia soffocante, chiusa e troppo chiusa,
dove le parole riecheggiano, rimbombano, macchiano

ripetutamente il discorso, da dove non si esce,
da dove non parlano le cose ma gli echi della pura
voce, dentro muri neri, illuminazioni improvvise,
lampi, grida gialle, bianche, umidità stagnante attorno,

muffa, muffa, nomi di sapidità improvvise, ritmi
nel piede e nel corpo, si rivelano i destini, adesso

(Inedito)

Daniele Barbieri, se cerchiamo di capire il messaggio

se cerchiamo di capire il messaggio, eccoci di colpo
persi eccoci nuovamente figure lontane, sintomi,
allusioni a un’impressione di verità, se cerchiamo
di comprendere il messaggio, di cogliere il gesto, eccoci
improvvisamente persi, istantaneamente figure
lontane, lontane, fragili, lontane figure fragili
di incomprensibilità, quando cerchiamo di capire
e non ci siamo, non siamo vivi non restiamo veri
non viviamo, non restiamo nemmeno cerchiamo più
quando ricerchiamo, eccoci di colpo persi, fragili
e lontani e dimenticati

 

(Da Distonia, Kurumuny 2018)

Daniele Barbieri, Ora

ora, nell’ora dell’ora, di colpo guardarsi attorno, che non c’è nessuno, nella folla, che mi sia qualcuno,
eppure sono qualcuno tutti, sono io nessuno,
nell’adesso dell’adesso nessuno e qualcuno scorrono, nessuno vede qualcuno

 

(Da Distonia, Kurumuny Edizioni 2018)