in una conchiglia soffocante, chiusa e troppo chiusa,
dove le parole riecheggiano, rimbombano, macchiano
ripetutamente il discorso, da dove non si esce,
da dove non parlano le cose ma gli echi della pura
voce, dentro muri neri, illuminazioni improvvise,
lampi, grida gialle, bianche, umidità stagnante attorno,
muffa, muffa, nomi di sapidità improvvise, ritmi
nel piede e nel corpo, si rivelano i destini, adesso
(Inedito)