David Maria Turoldo, Essere nuovi come la luce a ogni alba

Essere nuovi come la luce a ogni alba
come il volo degli uccelli
e le gocce di rugiada:
come il volto dell’uomo
come gli occhi dei fanciulli
come l’acqua delle fonti:

vedere
la creazione emergere
dalla notte!

Non vi sono fatti precedenti:
non parlate di millenni
o di giorni o di altri millenni.

Né creatura alcuna correrà
il rischio di essere sazia:
principio altro principio genera
in vite irripetibili
come le primavere.

Io debbo essere un segno mai visto
ipostasi del non visto prima,
goccia consapevole o perla della notte,
il lucente attimo d’Iddio
che per me solamente
così si riveli e comunichi.

Unico male l’abitudine
e la scelta tragica:
discorrere invece che intuire.

E la mente si popola di idoli
e il cuore è un deserto lunare:
solo la Meraviglia ci potrà salvare
aprendo il varco
verso la Sostanza.

Allora il medesimo silenzio dell’origine
nuovamente fascerà le cose,
o eromperà – uguale
evento – il canto.

(da Il Dramma è Dio, Rizzoli 1992)

David Maria Turoldo, E la Mente

***

E la mente è un abbaino
dove un ragno si cala e dondola
da filo invisibile.

(Da O sensi miei… poesie 1948-1988, BUR 2002)

Luca Ariano, Sarà stato il Settantasette

“E cielo e terra e mare invocano
la nuova luce che sorge sul mondo,
luce che irrompe nel cuore dell’uomo,
luce allo stesso splendore del giorno.”

David Maria Turoldo

Sarà stato il Settantasette
– forse il Settantotto – in un appartamento
non lontano da Botteghe Oscure
in un conflitto a fuoco coi brigatisti
è morto l’agente Pietro Ruotolo.
Lascia una figlia di cinque anni,
ora storica scrive su quegli anni
e non ha mai visto negli occhi gli assassini.
L’Emilio alla festa di Natale con gli studenti
tra un Padre Nostro, un Ave Maria
e canti di Natale – magari fosse una poesia
di Turoldo – vorrebbe salire su un tetto…
una gru… in piazza come suo padre
tra zampe d’elefante e zazzere al vento.
Il tramonto è una crema al salmone
da spalmare su un cielo d’inverno;
Teresa e Fiulin in un’autostrada
di campi oscurati si ricorda la torre STAR:
«Mamma guarda quelli del brodo!»
ma il sapore delle verdure
è un volo interrotto prima della nebbia.

 

(Da Ero Altrove, Le Voci della Luna 2015)