Orizzontale mi sento quando non penso
al contingente millimetrico
che nella mia testa si fa universale,
né alle formiche che mi portano ancora
briciole granitiche del tuo odore.
Ne avevi uno preciso solo nelle grandi
occasioni, sapevi di pelle altrimenti
e di casa, non sempre. Orizzontale
è il mio stomaco, il mio respiro esatto
che conta fino a sei, la mia adesività
al tuo lido asciutto, il fondale su cui
mi stendo per allungare la schiena.
La mia verticalità non è di questo
mondo, né tanto meno lo è la mia
ampolla coi pesci rossi
per una che non sa nuotare
anche l’acqua supina è verticale.
(Inedito)