Brandelli d’ali e resina, il miele
seccato nei favi: parlo di quanto resta
quando tutto è sciamato altrove, della brina
che cova i suoi cristalli fra gli sterpi,
lungo i rami ulcerati dalle notti.
L’estate è stata l’ultima illusione,
la più crudele: lei
li ha tenuti al caldo, lei li ha nutriti,
li ha consegnati tutti a questo corpo
spoglio, questa lingua di crosta
che continua a ripetere scalfiscimi
con fame affilata di precisione,
affonda nella polpa fino all’osso,
prepara le ossa a morsi chiusi, ai moniti
dell’inverno che viene.
(Da Fioriture invernali, Interno Libri 2021)