Carlo Bordini, quello che mi rende particolarmente arido e sterile

quello che mi rende particolarmente arido e sterile – a me uomo – è
il fatto che alla mia morte non sarò mangiato. Cioè io porto dentro
me stesso il mio corpo – fino alla fine – e lo mangio io stesso, fino
alla consunzione;
io non trasmigro negli altri, e in questo senso sono solo.
ciò che mi caratterizza è che io posso uccidere senza essere
ucciso; tutti i vecchi sono degli assassini
tutto ciò produce stanchezza nell’uomo – questo procrastinare
indefinito della morte; – quando noi saremo divenuti immortali,
saremo divenuti sterili.
anche ingrassare i terreni ci è negato; i cimiteri – come si sa – sono
entità astratte, così come lo sono i fiori mortuari.
(anche la prossima guerra sarà sterile)

 

(Da I costruttori di vulcani – Tutte le poesie 1975-2010, Luca Sossella Editore 2010)

Carlo Bordini, I becchini (IV)

Con che autoritarismo portano via le nostre debolezze e i nostri sogni,
con gesti pratici, ragionevoli a scatti
con nuvole plumbee che si gonfiano verso l’avvenire,
con che autoritarismo ragionevole ci staccano dal dolore,
come sono perversi con questa smania da netturbini,
fretta di tutto pulire e sistemare
fretta da impiegati o da soldati
come se le nostre carni e le nostre speranze fossero da buttare

(Da Mangiare, Empiria 1995)