quello che mi rende particolarmente arido e sterile – a me uomo – è
il fatto che alla mia morte non sarò mangiato. Cioè io porto dentro
me stesso il mio corpo – fino alla fine – e lo mangio io stesso, fino
alla consunzione;
io non trasmigro negli altri, e in questo senso sono solo.
ciò che mi caratterizza è che io posso uccidere senza essere
ucciso; tutti i vecchi sono degli assassini
tutto ciò produce stanchezza nell’uomo – questo procrastinare
indefinito della morte; – quando noi saremo divenuti immortali,
saremo divenuti sterili.
anche ingrassare i terreni ci è negato; i cimiteri – come si sa – sono
entità astratte, così come lo sono i fiori mortuari.
(anche la prossima guerra sarà sterile)
(Da I costruttori di vulcani – Tutte le poesie 1975-2010, Luca Sossella Editore 2010)