Federico Carrera, Non un passo

Non un passo, non ancora
se il teatro è vuoto e scuro
e non c’è silenzio. Un tavolo
pieghevole da giardino…
altro non manca all’appello.

Ti aspettavamo con ansia
e tu ti sei decisa a partire.

(Inedito)

Antonietta Bocci, Inamovibile

La tua lista d’incombenze urgenti
è sbiadita ancora nel sole amaro
di un torpore remoto, atrofizzante.

Sulla carta increspata da una tazza
che perde, il blu di china torna in vita
in brucianti lacrime al gelsomino.

Lo lascerai asciugare di nuovo,
languido bagnante di questa estate
già conclusa e spessa di nostalgia.

(Inedito)

Guglielmo Aprile, Eros, figlio di Penia

Il testosterone fa incandescente
il tungsteno nelle plafoniere,
spacca i condotti delle serpentine
dentro le celle frigorifere;

una fame millenaria, da rettile,
va braccando orme su una calzamaglia
dai soffici pendii, risale il collo
liscio lucente della studentessa;

un branco irsuto sono gli occhi, in cerca
di preda, l’asfalto scotta, si scollano
i grappoli sul petto delle strade;
i sistemi di allarme dell’amore

suonano all’impazzata, ma io fingo
di dormire: so che fine abbia fatto
il sepolto vivo per sbaglio, quando
riprese coscienza e si spaccò i denti

sul silenzio zincato.

(Da La strage degli aquiloni, Robin Edizioni 2019)

Gianluca Pavone, Spazio Universo

Un tempo, sotto la matita, c’era l’isola. Un non luogo che rimpiccioliva come occhi alla sera. Ci dicevano che questo Universo di soli e mondi era solo una visione e che non c’erano nomi né passato, avvenire. Esisteva questo istante dove il cielo era in scena, la clessidra, e quel che è nei cieli deve rimanere nei cieli. Lì, di notte, a volte scorgo la tua luce che una volta circondava il corpo e l’anima che lottava. E’ tempo che io vada, che ogni passo lasci il bosco un po’ più nudo. Per ogni fuoco. Per ogni canto.

(Inedito)

Claudia Zironi, Cosa direte tra trent’anni di quest’onda

cosa direte tra trent’anni di quest’onda
che avanza e si ritrae, di quanto vi emoziona
attendere l’acqua, gelida sul petto
di quanto è deludente che mai vi raggiunga.
cosa direte di questa pietra così lucida
che non assorbe lacrima, di tanti sprechi di sogni
di alberi, di vini, di imballaggi colorati, di sorrisi
di parole, di respiri: veloci, profondi, audaci
nel nulla sperduti. cosa direte? dell’inesistenza
provata, colma e spietata dell’amico, vero
del morto, del vivo, della luce di dio.

(Da Not Bad (2019/2020), Arcipelago Itaca 2020)

Sergio Rotino, Ogni cosa

ogni cosa
ogni cosa è già stata scritta quindi
ogni cosa è
ma non vuol dire nulla perché ogni parola è cosa ogni cosa è detta nell’ombra sta aspetta e appena la
[maledetta cade fuori
dalla nostra bocca imperfetta ci culla afferra il nostro peso lo afferma cancellandone le forme dice che è
[vero il vero anche se no anche se tutto si vede non è ha colore
del nero abisso addosso ci resta veste i nostri nessi di quel vero coraggio per quanto nero sia sincero nel
[moto della menzogna appare
sempre lo ripete sempre ci svuota sia o meno il nostro volere ci crea vita attorno la smonta la ricompone
[afferma quanto sia vera pur calata
dentro il nero colore gli aggiunge valore ogni tanto ci rende leggeri dentro il nero affondati coscienti del vero
[incoscienti

(Da Narrazioni, Seri Editore 2021)

Francesco Vitale, Scrivere haiku è facile

Scrivere haiku è facile
come creare una goccia
per gli amanti della pioggia

(Da Varchi attivi (Haiku), Edizioni Erranti 2020)

Daniele Ventre, Ci sono troppi intorno che discutono

Ci sono troppi intorno che discutono.
Le voci intorno fanno ancora rumore.
I corridoi ne dànno l’eco. Ritorna
per solite parole per connessioni
idiote di parole. Formano un gregge
che bela sillabe a comando. Si vende
la solita parola. C’è l’opinione
diritto vuoto. Restano indifferenti.
Ripetono. Ricamano. Ridicono.
Ridicoli in asprezza. Dolce non troppo:
inutile di certo. Telegiornali.
Cacata carta norme buro-pazzia.
Ti esprimerai secondo norma comune
se la parola idiota resti cucita
nel modo noto nello slogan già vecchio
e nato morto dopo cinque secondi.
ll resto è satira. Era saturo il senso.
La discussione è chiusa. Chiusa la ditta
per fallimento. Si è fallibili. In troppi
si è già falliti. La parola a voi in studio.

(Inedito)

Doris Bellomusto, Vivere per addizione è un vizio

Vivere per addizione è un vizio
di forma,
si vive di ciò che resta
dopo tutto l’oblio.
Si sottraggono gli istanti
alla somma dei giorni.
Resta il cielo
respirato a cuore aperto.
Resta lo sguardo puro
di quando il mondo era
sognato e non ancora
sciupato da mani avide
e pance ingorde.
Il resto si dà per sottrazione.

(Da Come le rondini al cielo, Tracce Edizioni 2020)

Luciano Mastrocola, Mano nella mano

mano nella mano
nell’ordito di canali spurghi
da catrame erba gondole ardesia
penso unicamente contemplarti
rastrellando l’abisso
che tace nell’enigmatico destino

l’iride esplode
sfacciata cingendoci decisa
trapezio che bene conosciamo
perché tanto desiderato correggerlo
nel quadrato regolare
scudo al nucleo da benedire

(Da Fiducia nel nulla, Transeuropa 2020)