E così sei rimasto, Agamennone –
negli occhi: Elettra. Quel rosso
velo che copre il futuro –
tua disfatta. Clitemnestra
non ha potuto capire, sapere
e Oreste – vittima assurda.
Tu sei rimasto a stringere mani
abassare lo sguardo – Quando eri fiero
giocavi con loro, li amavi
ed ora, cosa resta di quel sentimento,
cosa provi? Nel ventre solo Eelttra
che non sai più chiamare tua.
La vorresti lontana, eppure
ironia di una Sorte vigliacca,
è lei l’ultimo appiglio alla vita che resta.
Lei, che ti ha dato la morte
lasciandoti vivo.
Agamennone, non puoi più partire, ora,
perché non ti resta una Casa
alla quale tornare.
Chiedi pace, Eroe dell’Assurdo,
chiedi la pace che ti spetta
col tremendo silenzio di Elettra nel cuore:
diventa nebbia quel velo scarlatto
sui tuoi ricordi feroci.
Le tue mani si facciano Eumenidi
attorno al cuore. E quel bacio
di Elettra, quel bacio, che ti ha scavato le guance.
(Inedito)
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