Il cuore non è a occidente.
Batte sul lato orientale? Esattamente non lo so.
Striscia con passo furtivo nelle cose,
mi offre le bucce di mela di quello che rimane.
Non è capace di rispettare gli impegni.
Se le promesse bussano apre,
ma non mantiene fede,
affonda con le unghie nella carne del volere
fino a vederlo sanguinare come una fontana.
Nessuno soffre più di lui,
torto in un banco di incertezze
che dalle vie si leva e cresce a dismisura.
Applica pure le metamorfosi d’insetto
di fingersi contento,
di attraversare la felicità in punta di piedi—
capisce bene quanto poco duri il suo pane caldo.
Se le preghiere non vengono esaudite
e i tentativi parcheggiano agli stalli,
lui si rivolta contro la disfatta,
prova a salvare vene e pelle,
restituisce l’oro e i denti rotti che mi deve,
ritira un altro assegno di speranza,
chiede di punto in bianco un lume
nella nebbia.
(Inedito)