Nicola Grato, L’uomo paese

l’uomo paese ha il passo
delle domeniche, sta
in piazza e beve il cielo,
e pare alzarsi in volo quando
suona la campana di messa.
È un lenzuolo steso
in un vicolo, è il fiato
fresco delle chiese al pomeriggio,
è una fontanella d’acqua
buona, siamo noi
che guardiamo l’estate
alle soglie, la Brigna verde,
il fico che ha messo le foglie

 

(Da Inventario per il macellaio, Interno Poesia 2018)

Nicola Grato, Tra le tue cose una rosa

tra le tue cose una rosa
secca di santa Rita –
tra i medicinali scaduti
le ricevute di cambiali
gli incartamenti colorati
dei regali, biglietti
d’auguri per Pasqua e Natale
spediti da Forlì;
una rosa, povera cosa –
riposa da lungo tempo
tra le pagine gialle
di un libretto delle ore:
passita nel silenzio
nel bruno del tempo
passita povera cosa
in una giornata di giugno
afosa,
fiore devoto –
la vita dei vecchi,
al suono dei tasti
una Olivetti
nei cerchi di fumo del tempo.

 

(Da Inventario per il macellaio, Interno Poesia 2018)