Francesco Ottonello, Troppa luce

Per fermare il deragliare dei treni
senza ritorno ha perso massi dalle tasche,
leggero trovarsi a scoprire lo spazio
assente tu assorbito nelle steppe lontane
a scolpirci l’immensità del mondo, in Siberia io
vedere luce sognata
da casa ad inondare la finestra che restava
chiusa dall’errore, asserragliata
inizialmente

paura dell’abbaglio tra le mani è il timore
potere trattenere troppo a lungo
una felicità che sai, sapevi, che devasta.

 

(Dalla silloge inedita Acerbe Isole)