Fabia Ghenzovich, Lupa solitaria una donna

Lupa solitaria una donna
seduta sulla panchina nel parco
ha una pepsi nella mano
un sogno smarrito nel grembo
che potrebbe svelare un bambino
una risposta innocente
assoluta e stretta alla prima ferita
celata nel buio spinta nell’abisso
dietro una pupilla
a margine della luce altrimenti luce

(Da Totem, puntoacapo Editrice 2015)

Fabia Ghenzovich, Omaggio a Velimir Chlebnikov

Uno scalino dopo l’altro
sarebbe troppo semplice
una salita senza la tensione
che ti metta alla prova
l’inciampo di un bisogno
in agguato troppo facile

sventare un fiasco
dirsi fratelli nello strappo
nel taglio con l’amaro
di un sorriso mai
abbastanza dilaniato.

Datemi pure una tenebra
abituale trascendetemi
la preda nel trionfo
di una maschera nei secoli
dei secoli blasfema cercatemi
la bussola senza direzione

la libertà arriva nuda.

(Inedito)